EMILIO VEDOVA - Tu nell’Universo

Come nasce la mostra, ve lo racconta Cesare Orler «L’obiettivo è quello di raccontare il Maestro cercando di rendere merito a tutti (o quasi tutti) i suoi innumerevoli cicli pittorici, tenendo a mente un termine fondamentale: qualità. Ogni opera di questa esposizione, infatti, è stata scelta in virtù della sua peculiare unicità e della sua capacità di raccontare quel determinato periodo storico al quale essa si riferisce, come uno spaccato verosimile e del tutto attendibile di quella personalissima esperienza pittorica dell’artista»La scelta del titolo, invece, la spiega l’altro curatore della mostra insieme al nostro Cesare, ovvero Giuseppe Simone Modeo: «Le opere di Vedova non possono essere ammirate a distanza media, museale o da galleria; in esse devi entrare o da esse, timoroso, ti devi allontanare. Ciò che non può darsi, ciò che non può accadere è l’indifferenza. Ecco, dunque, la ragione del titolo della mostra fiorentina su Emilio Vedova: Tu nell’universo. La scelta curatoriale intende, infatti, porre il fruitore di fronte alla disse primigenia dell’esistenza, il rapporto tra ognuno di noi come ente individuale e l’universo come ente globale».

"La rappresentazione di forme e di grazia del nostro rinascimento diventa con Vedova la rappresentazione di caos - ha detto Pasquale Giuseppe Macrì –, tragedia, illogicità dell’età moderna e che meglio rappresenta la nostra epoca". Il curatore Orler ha spiegato che non è stato facile armonizzare il lavoro estremamente moderno di Vedova con gli spazi così ricchi di storia e tradizione di Palazzo Bastogi ed è per questo che "invece di seguire un semplice ordine cronologico abbiamo cercato di armonizzare le opere gettando dei ponti tra periodi artistici diversi, creando dei significati nuovi". Non è mancato un riferimento a Venezia, città di origine di Vedova, da cui ha preso i stimoli e da cui ha avuto le occasioni per potersi formare e diventare uno tra i più fenomenali artisti del secondo ’900.